Esistono due tesi contrastanti in merito a come si debba agire sulla regolazione del riscaldamento allo scopo di risparmiare il più possibile. Cercherò in questo articolo di illustarle indicando i pregi e difetti di ognuna indicando anche quale ho adottano nella mia abitazione e il motivo della mia scelta. La prima tesi suggerisce di regolare il cronotermostato su temperature più basse quando non si è in casa e su temperature più alte durante le ore di maggior utilizzo dell'abitazione. In questo modo la caldaia sarà quasi sempre spenta durante i periodi in cui la temperatura è regolata bassa e quasi sempre accesa negli altri. La maggior parte delle persone sceglie di utilizzare questo tipo di regolazione dato che si ha la percezione che "tenere il più possibile spenta" la caldaia sia fonte di risparmio di energia; ; inoltre spegnendo al calaia la casa si raffredda un pochino e di conseguenza diminuiscono le perdite di calore verso l'esterno di muri e serramenti.
L'altra scuola di pensiero suggerisce che per risparmiare sia meglio lasciare il più possibile acceso il riscaldamento ma al minimo e molte persone hanno potuto constatare un effettivo risparmio adottando questo tipo di soluzione. Il motivo è essenzialmente dovuto al fatto che una caldaia regolata al "minimo", cioè per fornire acqua a temperatura più bassa, rende molto di più rispetto ad un funzionamento ad alta temperatura; questo perché la quota di calore perso nei fumi è direttamente proporzionale alla temperatura dell'acqua nel corpo scaldante; più è alta la temperatura di mandata e più sarà alta la temperatura dei fumi.. In buona sostanza ridurre la temperatura di mandata porta ad una riduzione delle perdite di calore del generatore. Purtroppo non'è possibile unire i vantaggi di entrambe le tesi dato che, se si sceglie di spegnere il più possibile il riscaldamento, si dovrà necessariamente regolare la temperatura dell'acqua ad un valore alto, in caso contrario non si riuscirebbe a raggiungere la temperatura di comfort durante le ore di funzionamento dell'impianto di riscaldamento. Infatti se si regola il riscaldamento per avere in casa delle temperature diverse a vari orari, si e' costretti a tenere alta la temperatura dei radiatori per far in modo che durante le ore di "acceso" la temperatura ambiente riesca a raggiungere il valore impostato, vincendo l'inerzia termica persa durante il periodo di "spento". |
Moderne caldaie a condensazione e regolazione "climatica"I moderni impianti di riscaldamento tendono tutti per una regolazione di questo tipo e il concetto di cronotermostato usato allo scopo di spegnere la caldaia, viene progressivamente abbandonato a favore di particolari dispositivi che regolano contestualmente anche la temperatura di mandata dell'acqua. Anche le moderne caldaie a condensazione sono tutte predisposte per regolare la temperatura di mandata in modo proporzionale alla temperatura esterna; questo a favore di un tipo di regolazione che consente di mantenere il più basso possibile la temperatura dell'acqua e quindi il recupero di calore che viceversa, verrebbe perso nei fumi adottando regolazioni che necessitano di temperature più alte.
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La mia personale esperienza..Per molti anni ho tenuto la regolazione del mio impianto di riscaldamento in modo da lasciarlo spento il più possibile.. La regolazione della temperatura dell'acqua della caldaia la tenevo sui 65 gradi e programmavo ogni anno il cronotermostato nel seguente modo :
dalle 06:30 alle 09:00 >> 20 gradi, dalle 09:00 alle 16:00 >> 18 gradi, dalle 16:00 alle 23:00 >> 20 gradi, dalle 23:00 alle 06:30 >> 18 gradi.
Il risultato che ottenevo era il seguente :- Alla mattina mi alzavo alle 7 e 30 e la casa era ancora freddina nonostante la caldaia andava da 1 ora al massimo della potenza, - Tornavo alla sera alle 17 e la casa non aveva ancora raggiunto i 20 gradi, - per la casa girava uno strano "venticello" dovuto ai moti convettivi imposti dall' elevata temperatura dei termosifoni, - i muri vicino ai termosifoni si titeggiavano sempre con evidenti "baffi" neri di polvere depositata dall'aria, - consumavo mediamente 2.800 Mc di gas ogni anno.
Dopo il cambio di strategia ho regolato il cronotermostato per avere sempre 20 gradi e contestualmente ho ridotto la temperatura dell'acqua di mandata della caldaia a 50 gradi circa.
Questi sono i risultati che ottengo ora :- la casa è sempre calda e accogliente e il confort è sempre assicurato ad ogni ora, - i termosifoni non sono più bollenti e i muri nelle vicinanze non si sporcano quasi più, - ora consumo mediamente 2.300 Mc di gas ogni anno.
Concludendo..Ho potuto constatare una riduzione dei consumi del 15 percento circa, tenendo la caldaia sempre accesa ( anche di notte ) mantenendo nel contempo la temperatura di mandata molto bassa ( il minimo necessario per avere i 20 gradi in casa ) rispetto al funzionamento discontinuo.
Fabrizio. |
Aggiornamento Novembre 2012
Aggiorno questo articolo, che ho scritto da ormai da 7 anni , sulla base dei nuovi lavori che ho svolto nella mia abitazione e del carico termico che è ulteriormente diminuito . Nel 2007 ho cambiato gli infissi godendo della detrazione 55%, con moderni legno alluminio triplo vetro, Nel 2010 ho fatto un piccolo cappotto interno alla parete sud ( nord e est e' stata cappottata esternamente nel 2004 ) Nel 2009 ho cambiato la caldaia con una moderna a condensazione, dotata di regolazione climatica.
Ora la caldaia lavora in climatica 24 ore al giorno e la temperatura dei termosifoni è ulteriormente diminuita. Per dare un'idea, con T esterna a 10 gradi, l'acqua ai termosifoni viene inviata a circa 30 gradi. A 0 gradi esterni , l'acqua viene inviata a 45 gradi.
Il consumo di gas ora si attesta a circa 1100 Mc. di metano all'anno, compresa cucina e preparazione ACS, ad integrazione del solare termico. Fabrizio.
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